Giochi delle Porte
Gualdo Tadino è una cittadina posta al confine settentrionale tra Umbria e Marche, ai piedi dell'Appennino Centrale.
Popolazione : circa 15.000 abitanti.Il territorio di 125 chilometri quadrati è composto di montagna e collina per il 70%.
Ad est si trova la catena montuosa più alta, ad ovest le docli colline che separano il territorio di Gualdo dai comuni di Assisi e Valfabbrica.
A Nord il confine è con i comuni di Gubbio e Fossato di Vico, mentre a Sud con Nocera Umbra.
La centralità di Gualdo rispetto ad altri importanti mete turistiche (40 minuti da Perugia, Spoleto, Frasassi; circa 30 minuti d'auto da Assisi e Gubbio, un'ora da Urbino, Todi, il lago Trasimeno), unitamente alla presenza di Stazione ferroviaria e della comoda strada statale Flaminia che collega Roma ad Ancona, ne fanno ideale luogo di sosta.
Il patrono dei Gualdesi è San Michele Arcangelo, che si festeggia il 29 settembre, a cui è dedicato il più ambito trofeo cittadino: il palio conteso durante i Giochi de le Porte.
All'imbrunire del vespro settembrino nell'Arengo Maggiore della Città di Gualdo Tadino é festa grande.
Si rinnova l'antico pallium decurrendum che li abitanti de le quattro Porte si contendono at honore de Sancto Michele Arcangelo patrono della "Citta murata".
Vere e proprie riproposizioni delle antiche gare, si alternano in quattro fasi (qui il dettaglio):
prima i somari con tanto di auriga e frenatore, percorrono a cronometro l'anello dei centro storico.
Il secondo gioco consiste nel centrare con la fionda un piatto in ceramica raffigurante il cuore della strega.
Il terzo , il tiro con l'arco, ha come bersaglio un tabellone a cerchi concentrici.
La quarta gara che è la più bella e avvincente, a volte decisiva, prevede la cavalcata contemporanea dei quattro somari a pelo.
E' al traguardo di questa che l'assegnazione del palio non ha più dubbi...
Festa dei Ceri
La Festa dei Ceri si svolge a Gubbio, in provincia di Perugia, il 15 maggio d'ogni anno. La tradizione vuole che sia una festa religiosa cattolica in onore di S.Ubaldo Baldassini, vescovo e patrono di Gubbio, che morì nel 1160, e sarebbe il frutto della trasformazione di un'originaria offerta di cera che le corporazioni medievali eugubine donavano al patrono. Per altri studiosi, invece, avrebbe origine da feste pagane precristiane, forse in una festa in onore della dea Cerere, legata al risveglio della primavera.
I Ceri sono tre "macchine" di legno coronate dalle statue di Sant'Ubaldo (patrono di Gubbio), San Giorgio e Sant'Antonio Abate, innestate verticalmente su altrettante barelle, a forma di "H", che ne permettono il trasporto a spalla; il loro peso è di circa 300 kg. Non è soltanto il peso che rende difficoltoso il loro trasporto (in realtà, corsa), quanto l'altezza, la velocità, le asperità del percorso e i cambi al "volo" (dette mute) tra i portatori in corsa.
I portatori di Ceri si chiamano ceraioli ed ognuno ha appartenenza ad un solo cero. Tale appartenenza è frutto di libera scelta oppure è legata a tradizioni familiari; tradizionalmente, al cero di S. Ubaldo sarebbero legate le corporazioni dei muratori e degli scalpellini, a quello di S. Giorgio quella dei commercianti, mentre a S. Antonio i contadini, i proprietari terrieri e gli studenti.
La festa vera e propria si svolge il 15 maggio ed ha un suo programma fisso tutti gli anni.
- Alle 5.30 della mattina un gruppo di tamburini percorre le vie della città per dare la sveglia ai Capitani ed ai Capodieci.
- Alle 6.00 il Campanone (la campana principale del Palazzo dei Consoli) suona la sveglia per tutta la città.
- Alle 7.00 ceraioli, tamburini, capodieci e capitani si ritrovano al cimitero per deporre una corona di fiori e onorare la memoria dei ceraioli defunti.
- Alle 8.30, presso la chiesetta di San Francesco della Pace (detta "dei Muratori"), viene celebrata la Messa. Appena terminata la messa, un bambino estrae da un'urna (detta "Bussolo") i nomi dei Capitani che guideranno la festa due anni dopo.
- Alle 9.30 ha inizio il "corteo dei Santi", ovvero le tre statue che coroneranno i ceri sono portate in processione per le vie della città, fino al Palazzo dei Consoli, dove già ci sono i ceri ad attenderli. Dopo questa processione, i ceraioli si ritrovano in via Baldassini, sotto gli arconi del Palazzo dei Consoli, per consumare la tradizionale colazione a base di baccalà alla ceraiola.
- Alle 10.00 a Porta Castello vengono distribuiti dei "mazzolini di fiori", che i ceraioli si appuntano sul nodo del fazzoletto che gli cinge il collo. Da questo luogo prende vita il corteo di tutti i ceraioli che, attraversando le vie del centro storico, arriverà in Piazza Grande.
- Alle 11.30 Si svolge in Piazza Grande la cosiddetta "Alzata" dei ceri. I capodieci (in piedi sulla barella sopra la folla) si gettano in avanti per consentire al cero una leva che lo alzerà da terra, e lanciano tra la folla un'anfora in ceramica detta "brocca". I ceri iniziano la loro corsa in onore di S. Ubaldo, compiendo tre giri completi sulla piazza e poi disperdendosi per le vie della città ognuno con un suo percorso. Vengono poi lasciati per essere ripresi per la corsa che si svolge nel pomeriggio.
- Alle 18.00 in punto inizia la Corsa dei Ceri. I Ceri percorrono le vie cittadine. Dopo 3 soste, tornano in cima al monte Ingino nella basilica di Sant'Ubaldo. In particolare, l'ultima tratta del percorso si svolge interamente in salita e viene percorsa in circa nove minuti.
Il simbolo dei tre Ceri è stilizzato anche nel gonfalone e nella bandiera ufficiali della Regione Umbria.